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8 Ottobre 2021

Acque etrusche, il contratto del lago di Bolsena, del fiume Marta e della Costa tirrenica antistante Tarquinia: “Tuteliamo il territorio”

Il Comune di Viterbo ha ospitato nei giorni scorsi il secondo incontro di “Acque Etrusche, il Contratto del Lago di Bolsena, del Fiume Marta e della Costa tirrenica antistante Tarquinia’.

I contratti di fiume, di lago, di costa, di falda e altri, sono strumenti di partecipazione “dal basso”, ossia quei processi dove vi è la contestuale partecipazione delle popolazioni che vivono un territorio insieme a enti pubblici e soggetti privati, e hanno la funzione di predisporre azioni concordate volte alla prevenzione del rischio idrogeologico, il miglioramento della qualità dell’acqua e dei relativi ambienti, al fine di sviluppare, eco compatibilmente, il territorio stesso.

L’incontro ha visto la partecipazione dei rappresentanti di un vasto parterre territoriale: comuni, associazioni datoriali, associazioni di categoria, numerose associazioni e tanti cittadini. Durante le attività, coordinate dalla prorettrice dell’Università ‘La Sapienza’, docente presso il dipartimento di Pianificazione, design, tecnologia dell’architettura Daniela De Leo, ognuno ha potuto contribuire con le proprie esperienze e idee alla salvaguardia del patrimonio idrico.

“Come già detto – spiegano i componenti della cabina di regia – il contratto è uno strumento di pianificazione che vede, e soprattutto pretende, che vi sia il coinvolgimento di tutti gli stakeholders, non solo nel decidere cosa è necessario o auspicabile ‘fare’ sul territorio per preservare i nostri bacini idrici, ma programmare una serie di azioni e interventi dove ognuno deve contribuire agendo e monitorando, sempre con la finalità di un accrescimento socio economico culturale delle aree.

Attraverso il contratto, infatti si vuole anche creare una green community, cioè una comunità con la consapevolezza del valore dei beni ambientali legati ai bacini idrografici, quindi pensiamo non solo alla risorsa idrica, ma al paesaggio, all’agricoltura, alla pesca, al turismo, e della responsabilità che ognuno di noi ha verso questi beni. Bastano piccoli gesti: evitare di abbandonare i rifiuti di plastica, chiudere il rubinetto, non utilizzare prodotti che contengono microplastica.

Il territorio interessato dal contratto è esteso, sono quasi venti i comuni interessati e migliaia le imprese coinvolte.

Il Comune di Viterbo, anche se non vede sul proprio territorio aste fluviali di estrema importanza, vede comunque la presenza di un reticolo idrico secondario e di un’importante presenza di falde acquifere.

Gli interventi da realizzare sono numerosi e sarebbero molte le attività da portare avanti per la valorizzazione del territorio sia nella valenza turistica che agricola. È quindi necessario confrontarsi, discutere, individuare anche soluzioni innovative, oltre che sostenibili.

Per questo il Contratto ha attivato un percorso di incontri per permettere a tutti di intervenire e di contribuire per tutelare il nostro patrimonio naturale.

Ringraziamo l’assessore all’ambiente Elpidio Micci per aver messo a disposizione gli uffici di via Garbini in occasione della riunione – concludono dalla cabina di regia – . Il prossimo appuntamento si terrà il prossimo 15 ottobre per analizzare gli interventi da realizzare”.

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